di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Stando
ai sondaggi il prossimo governatore della Sicilia dovrebbe essere Nello
Musumeci.
L’esponente della Destra può approfittare di diverse circostanze. La prima è
che nell’isola ha quasi sempre prevalso il Centrodestra. Basta ricordare il
cappotto alle elezioni politiche del 2001 quando la Casa delle Libertà vinse
con un secco sessantuno a zero. I siciliani come i lombardi ed i veneti sono,
per ragioni storiche e sociali, ‘individualisti’ e tendenzialmente sono
elettori di centro o di destra. La vittoria di Rosario Crocetta di cinque anni
fa fu favorita dall’astensionismo (52,70%) e dal sostegno dell’Udc di D’Alia oltre
che dalla lista il Megafono che includeva molti esponenti moderati. L’affluenza
alle urne potrebbe essere dirimente anche in questa tornata elettorale e potrebbe favorire il candidato grillino ma non quello del Centrosinistra. Il
secondo motivo è che il Centrodestra si presenta compatto, mentre il
Centrosinistra è diviso e il M5s non ha il radicamento territoriale necessario
per prevalere. Inoltre,
pur ritenendosi un ‘paladino’ della legalità, Musumeci ha nelle liste che lo
sostengono candidati che sono ‘impresentabili’, ma che, in cambio, portano
tanti voti. La campagna elettorale con il passaparola la stanno facendo solo
loro, le richieste di voto sono le solite, vengono da amici, sindaci, dirigenti
che hanno un qualche interesse personale. Il
Centrosinistra sa già che perderà e di questo il principale responsabile è l’attuale
segretario del Pd Matteo Renzi che anzichè fare la campagna elettorale nell'isola è andato in tour in Nord America. Fabrizio Micari, come tutti i tecnici, ha solo ambizioni
personali ed una eventuale sconfitta avverrebbe con il paracadute del ritorno
alla professione o comunque con la possibilità di ricoprire un altro ruolo in
politica o nelle istituzioni. La
Sinistra con Claudio Fava e la lista i ‘Cento passi per la Sicilia’ può
solo ambire a raccogliere consensi superiori o vicini a quelli del Pd di Matteo
Renzi. Se questo avvenisse sarebbe un grande risultato politico ed avrebbe
un enorme significato a livello nazionale, ma avrebbe anche come conseguenza
immediata quella di riconsegnare, dopo la straordinaria vittoria di Rosario Crocetta
del 2012, la Sicilia alla Destra. Il
candidato grillino non entusiasma i siciliani e quello verso il M5s è un voto di protesta e di sfiducia
verso la politica, in
particolare verso gli esponenti moderati che, dal dopoguerra ad oggi, hanno tutelato
le clientele ed adottato politiche assistenziali in tutto il Meridione. La
vittoria di Giancarlo Cancelleri sarebbe comunque una sorpresa anche se i sondaggi
lo danno vicino a Nello Musumeci. In ogni caso il M5s non avrebbe i numeri in
Consiglio regionale per governare. L’unica possibilità potrebbe essere quella
di un accordo con la Sinistra, sempreché quest’ultima ottenga i seggi
sufficienti per formare insieme ai grillini una maggioranza all’Ars. L’ipotesi
più probabile è una vittoria dell’ex presidente della provincia di Catania anche se per gli stessi elettori moderati l'esponente della Destra
storica non è il Governatore ‘ideale’. Inoltre, difficilmente il
Centrodestra otterrà la maggioranza all’Ars. Pertanto sarà necessario un
governo di larghe intese, cioè un accordo con il Pd. La Sicilia ancora una
volta diventerebbe, anzi è, un laboratorio politico per un futuro governo nazionale
di ‘Centro’, magari con Renzi Premier, Berlusconi agli Esteri, la Meloni alla Gioventù e Brunetta all’Economia, ovviamente con Orfini sottosegretario al
Lavoro. Sembra uno scenario inverosimile, ma ad oggi non si intravede
un’alternativa plausibile e del resto è questo l'obiettivo non dichiarato dell'ex sindaco di Firenze. L’unica altra ipotesi, in una eventuale situazione d’ingovernabilità,
potrebbe essere un governo del Presidente con la Sinistra chiamata ancora una
volta a salvare il Paese dall’incapacità dei politici e degli elettori italiani
a darsi un sistema istituzionale serio e stabile.
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